giovedì 18 giugno 2015

Diamo anche il "nostro" significato in Nothing Else Metter

Ciao a tutti amici de LaRuotaGira!
So che è passato veramente molto tempo dall'ultima volta che ho pubblicato un articolo.
Vorrei assicurare che durante questo mio periodo di assenza i miei principi e ideali sono rimasti del tutto inalterati. La motivazione è legata, come fosse per essere coerenti, alla mia lesione spinale. Il cui decorso mi ha reso impotente difronte a qual si voglia impegno di natura costante.
In questo "nuovo articolo" ho voluto ribadire quanto sia fondamentale la ricerca scientifica per una cura definitiva alla lesione spinale cronica, mettendola a confronto ad una ricerca per alleviare, arginare, nascondere...le più ovvie e visibili mancanze dovute alla lesione. Ognuno ha le proprie idee e principi su tale argomento ed è giusto sia così, le rispetto tutte ma ovviamente non le condivido. Chi legge, promuove, condivide quello che LaRuotaGira scrive, saprà benissimo che i problemi legati alla  lesione non si riducono al "solo" non camminare più.

Per una volta ho voluto approcciarmi in modo differente al tema della cura. Quasi a voler rendere più fruibile, leggero ma pur sempre di impatto questo importante argomento.




*Testo, musica..."Nothing Else Metter" Metallica. Traduzione, immagini, effetti sono a nome de LaRuota gira. Una delle poche cose presenti è il video sull' articolo dedicato a Monique van der Vorst. La scelta di non far vedere il viso dell' atleta si riferisce, metaforicamente e unicamente,  al significato di tornare a camminare senza più alcun ausilio.

F.L.



martedì 8 aprile 2014

Ancora notizie dagli USA

9 ore fa sul sito yahoo Italia, notizie si leggeva:

Ricerca: Usa, 4 uomini paralizzati tornano a muovere le gambe

"Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute) - Un eccezionale esperimento in Usa accende la speranza per le persone immobilizzate da traumi e lesioni spinali. Quattro uomini paralizzati, infatti, sono stati in grado di muovere le gambe per la prima volta dopo anni, grazie alla stimolazione epidurale elettrica del midollo spinale. Lo riferiscono i medici statunitensi dell'University of Louisville e dell'University of California in uno studio pubblicato su 'Brain'.
Andrew Meas, Dustin Shillcox, Kent Stephenson e Rob Summers sono stati trattati presso l'University of Louisville's Kentucky Spinal Cord Injury Research Centre. Secondo i medici sono stati in grado di flettere dita dei piedi, caviglie e ginocchia, ma non di camminare autonomamente. Stando ai ricercatori l'elettricità renderebbe il midollo spinale più ricettivo ai pochi messaggi che ancora arrivano dal cervello, dunque l'elettrostimolazione potrebbe diventare in futuro un trattamento per le vittime di lesioni spinali.
Il midollo spinale si comporta, infatti, come una linea ferroviaria ad alta velocità, che trasporta messaggi elettrici dal cervello al resto del corpo. Se ci sono danni sui binari, il messaggio non supera le stazioni lesionate. Il team Usa, con un approccio pionieristico, ha applicato la stimolazione elettrica al midollo spinale al di sotto della lesione. Già tre anni fa i ricercatori hanno riferito che il primo paziente, Rob Summers - un giocatore di baseball paralizzato dal torace in giù in seguito a un incidente d'auto - era in grado di muovere le gambe, con un sostegno su un tapis roulant. La ricerca è stata finanziata dalla Reeve Foundation, la fondazione voluta dallo scomparso attore di 'Superman', Christopher Reeve, paralizzato dopo una caduta da cavallo, oltre che dai National Institutes of Health.
Ora altri tre pazienti, paralizzati da almeno due anni, sono stati sottoposti alla procedura, riguadagnando qualche movimento. I pazienti sono stati in grado di controllare le gambe muovendole a un ritmo preciso e tutti tranne uno potevano controllare la forza del movimento. Insomma, Summers non era un caso eccezionale, sostengono i ricercatori. Secondo la studiosa argentina Claudia Angeli, dell'Università di Louisville, i pazienti "vi diranno che la stimolazione è in grado di farli muovere e di farli sentire meglio, per alcuni è come sentirsi di nuovo vivo - spiega alla Bbc online - Il trattamento, inoltre, aumenta la massa muscolare in modo significativo".
Questa tecnica sperimentale non coinvolge la riparazione del midollo spinale, ma può avere un ruolo importante nell'aiutare altri pazienti paralizzati riacquistare il movimento. La tecnica ha delle limitazioni: i quattro pazienti hanno dovuto cambiare l'impostazione per ogni movimento delle gambe. E nessuno è in grado di camminare senza aiuto. Ma i ricercatori assicurano che la qualità della vita dei pazienti è notevolmente migliorata, come pure la massa muscolare, il controllo di vescica e la funzione sessuale. Insomma, per gli studiosi questa potrebbe essere una delle nuove armi per aiutare le persone paralizzate dopo un incidente d'auto o un altro trauma, a ritrovare il movimento."
Sono molte le domande che mi faccio leggendo questo articolo, avevamo già postato la notizia di Summers alcuni anni fa, proprio mentre lui si sottoponeva a questa terapia e si parlava di questa notizia con grande riservatezza. Come starà adesso? Che fine avrà fatto? 
Le intuizioni di questi ricercatori mi sembrano abbastanza sensate se penso alla similitudine del treno, poter migliorare le nostre condizioni, i movimenti e la sensibilità attraverso la stimolazione è sicuramente un passo avanti... ma noi vogliamo correre!!! Sono passati circa 4 anni da quando questa sperimentazione è partita, hanno sottoposto altre persone al trattamento per verificare che quello di Summers non fosse un caso isolato e sono arrivati alla conclusione che questo tipo di intervento non ci aiuterà a tornare a camminare senza ausili, come prima!! Non vi fate ingannare dai titoli, muovere non significa camminare e tornare ad essere completamente autonomi... Forse è arrivato il momento, cari ricercatori, di spendere tutte le vostre energie e i vostri soldini per tentare di trovare una vera e COMPLETA cura alle lesioni spinali croniche?? Noi attenderemo, seduti...... ma sempre pronti a rialzarci e combattere! 
P.s. presto tornerò per raccontarvi come il dolore fisico post traumatico influisca sugli stati mentale, sull'umore, sulle emozioni, nella quotidianità e nelle relazioni, viceversa anche la sofferenza psicologica si ripercuote sul nostro corpo ; Insomma chi vincerà questa sfida il fisico o la mente??per viaggiare nella psiche di un para-tetraplegico, ai giorni nostri, non basterebbe Freud!
R.C.

domenica 8 luglio 2012

Che Difficoltà Riscontro - F.L.

Ciao a tutti amici de La Ruota Gira,
 come da sempre vi ho abituato scrivo e mi firmo con le mie iniziali (F.L.), ciò non è per paura di quello che dico, non avere seccature da parte di curiosi o mascherarmi all' Opinione Pubblica. La mia scelta è stata quella di scrivere in quello che credo, il corpo è un limite e usando un nome avrei accettato che il mio corpo, la mia immagine, l' impressione che avrei dato, ne fosse influenzata dal fatto che in quest' epoca (World Wide Web, FB, Twitter...) è semplicissimo accostare un nome alla sua foto.
Purtroppo è sempre stato così, anche sul lavoro ho sempre dovuto faticare il doppio perché molti prima di conoscermi si facevano idee sbagliate o negative su di me.
Ovviamente, anche io ho una faccia e molti mi conoscono e conoscono ciò che faccio, sia in questo blog che in altri contesti.
Spesso vengo contattato da persone che mi chiedono dei consigli, approfondimenti, news, spiegazioni, ecc..
Io ho avuto un incidente in moto nell' agosto del 2009 che mi ha reso tetraplegico e, anche se ho buona mobilità degli arti superiori, non ho abbastanza forza per effettuare spostamenti autonomi (letto - carrozzina, carrozzina - automobile, sedia doccia - ....).
Vi ho raccontato questo per farvi capire un pochino la mia lesione ed il fatto che anche io, come molti di voi, sono "seduto". Lo sono da un periodo relativamente breve se spesso chi mi contatta è "seduto" da molto più tempo.
Da qualche anno con l'avvento dei Social Network, si è potuta notare una massificazione globale nell' acquisto di computer, smart-phone, tablet e contratti internet fisso o mobile, anche da parte di chi prima diceva non sapeva neanche fare ad accendere un computer o scrivere un messaggio.
Questo, a mio avviso, ha provocato due fenomeni che hanno articolazioni ben contrastanti fra loro:


Possiamo concludere che sia comunque positiva.
Prima si veniva veicolati dall' informazione, la fruizione del concetto era a senso unico, le opinioni spesso dipendevano da microsicietà che si frequentavano (paese, lavoro, bar, ecc..).

Riprendendo quanto dicevo sopra, i contatti che ho con mielolesi o loro parenti che, a volte, sono seduti da più tempo, dipende proprio da questo. Prima i mielolesi non riuscivano ad avere informazione adeguata, ora con internet, i social network, siti, blog, riescono ad usufruire di quella informazione che mancava. Nel frattempo nuove generazioni di mielolesi hanno dovuto affrontare questa drammatica situazione, anche se molti fin da subito sono riusciti tramite internet ad avere appoggio, informazioni, sapere di ricerche e così via.
Proprio queste nuove generazioni (di cui mi ritengo facente parte) devono rendersi utili nell' informazione, nel supporto ad un' attività scientifica che finalmente può dare certezze e abolendo forme non costruttive che limitano il progredire di una società, non solo, senza lesionati cronici del midollo spinale, ma anche senza malattie che tanto ci tormentano al giorno d' oggi.

Da parte mia spero di riuscire, nel mio piccolo, a fare una piccola differenza.
Vi prego di scusarmi se ogni tanto non pubblico per diverso tempo. Il mio problema è che oltre a dare informazioni, trovo sia utile commentarle, darle una presentazione, arricchirle (foto, video...), renderle maggiormente fruibili e meno noiose da parte di chi legge.
In certi periodi, tipo quello che sto passando da qualche tempo, mi riesce difficile stare anche solo davanti al computer per un tempo ragionevole a scrivere qualche riga. Le idee sono tantissime e spero di riuscire a portarne a temine qualcuna che finalmente ci dia la possibilità di essere visibili e incisivi.


Come avevo promesso, in questo nuovo anno insieme La Ruota Gira è già presente su più piattaforme:
- su FaceBook la pagina si chiama La Ruota Gira, mettendo Mi Piace si possono avere aggiornamenti automatici (tal volta post che non vengono pubblicati sul blog).
- su Twitter la pagina si chiama LaRuotaGira1, seguiteci.

Sperando di tornare presto informa e darvi notizie sempre più positive, vi saluto.
Alla prossima.

F.L.